1 e 2 Sec. XV Foglio di codice appartenente ad un Messale. c. 2 r: Messa della Purificazione della Beata Vergine Maria (2 febbraio), Messa di sant'Agata (5 febbraio). c. 2 v: Messa di sant'Agata (5 febbraio), Messa di san Valentino (14 febbraio), Messa della Cattedra di san Pietro Apostolo (22 febbraio). AS CT, Pergamene ex copertine di volumi notarili, n. 37, cc. 2 r. – 2 v., notaio ignoto di Adrano, anni 1568- 1569 (AMI). |
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3 1501 aprile 19, Indizione IV, Catania Ricognizione del capo e delle viscere di Sant’Agata fatta dal vescovo Iacobo Ramirez de Cosman. AS CT, Corporazioni religiose soppresse di Catania, Convento di San Domenico, vol. 364, cc.150 r. - 152 r. (AMI).
Rocco Pirri riferisce che nel 1444 il vescovo di Catania Joannes de Piscibus aveva visto il capo di sant’Agata e che una successiva ricognizione del capo e delle viscere era stata fatta il 19 aprile 1501 dal vescovo Jacobus Ramirez de Gusman. La descrizione di quest’ultimo avvenimento era stata annotata dal frate netino F. Joannes de Falco, dell’ordine dei Predicatori, in un antico libro del convento. “Die 19 aprilis IV Indictione 1501 Die lune, hora secunda noctis Reverendissimus Jacobus Ramirez de Cosman Catanensis Episcopus una cum magnifico Alvaro de Paternione tamquam Patritio, Domino Bartholomeo Asmundo tamquam iurato, magnifico Mattheo de Iuvene tamquam vice Thesaurario et vicario in spiritualibus et fratre Hiyeronimo de Asmundo vicario et fratre Andrea de Paternione tamquam decano maioris Ecclesiae et magistro Vincentio Alchifer Aurifice fuit in custodia Beatissime virginis et martiris Agathe, dictusque Reverendissimus noster episcopus volens videre caput dicte virginis fecit aperire quoddam catarractum in capite dictae virginis et sic extrasserunt caput ibi positum et invenerunt caput purum et immaculatum capilli nonnulli ad colorem avellanae oculi eius erant clausi aures erant dessicatae os eius parum apertum et dentes albissimi pellis faciei impassuluta seu dissicata nasus erat sanus et venustissimus et copertum erat caput quodam velo serico albissimo sano et novo; o mira res, quod iam sunt plures anni quod non est memoria hominum quod tale caput numquam fuit apertum a tempore reverendissimi Johannis Pruscitelli Episcopi Catanensis quod iam adhuc anni sunt sexaginta vel circa et sic postea viderunt intus corpus eius et viderunt et omnia viscera eius et interiora arida et quasi impassuluta odorantia omni mirabili odoramento et refragrantia divino odore et sic omnes ibi stantes osculati sunt caput et reposuerunt ad suum locum et admirati illi omnes recesserunt devote et plenis lachrymarum oculis postea Reverendissimus Episcopus recessit ab hoc regno 20 Iulij qintae indictionis 1502 et mortus fuit ut Domino placuit in Flandria die 23 octobris duodecimae indictionis 1508 et mense sequenti creatus fuit episcopus Jacobus Conchiles. Hoc supradictum notamentum estat registratum manu P. Iohannis de Falco Catanensis ordinis predicatorum in quodam anticho libro conventus sancti Dominici extra moenia qui intitulatus Cathalogus santorum et gestarum eorum editus a Domino Petro de Natalibus”. Nel documento sono riportate alcune annotazioni, tra cui: “Nell’anno 259 sboccò il foco di Mongibello con strepito grande contro il quale si uscì il velo seu di detta gloriosa sancta Agatha et il foco se ni ritornò nello proprio loco da dove era uscito”. “All’anno 1169 o secondo alcuni 1159 al tempo del vescovo Gioanne alli 4 di febraro cascando lo tetto della magna chiesa di questa città e fece danno terribile più di ventimila persone”. |
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4 1698 luglio 7, Indizione VI, Catania Ordini e Institutioni che deve osservare l'Il.mo Senato di questa clarissima città di Catania. Ordini e istruzioni da osservarsi in occasione della festa di S. Agata impartiti al Senato di Catania da don Stefano Emanuele, giudice della Regia Gran Corte e del Consiglio di Sua Maestà, inviato a Catania per “dar sesto a molte cose”. Tra l’altro, essendo stato constatato che l’uso degli occhiali, testiere e maschere praticato devotamente dai catanesi durante la festa con grande pompa ed emulazione aveva causato un grave dispendio di denaro ai fedeli, già provati dal terribile terremoto del 1693, si ordina al Senato di Catania di far pubblicare ogni anno, nell’ultimo lunedì di gennaio, un bando con cui si proibisca tale uso ai cittadini e ai forestieri, sia nobili che plebei, sotto le pene, in caso di contravvenzione, di castighi corporali e pecuniari per i nobili e di tre anni di galera per i plebei.
AS CT, Archivio Paternò Castello di Biscari, “Scritture e carte diverse della Corte Senatoriale ed altre opere a cura del Senato di Catania”, vol. 468, cc. 553r. - 555v. (AMI).
Gli occhiali erano fazzoletti di tela bianca per mezzo dei quali le donne, durante la festa, si coprivano interamente il volto, lasciando solo due fessure in corrispondenza degli occhi. Il loro uso è già attestato nel Liber cerimoniarum et ordinacionum clarissime civitatis Catanie, compilato da Alvaro Paternò nel 1514 e approvato nel 1522, nel quale si vieta ad uomini e donne di indossare i sacchi di disciplina, per evitare gli inconvenienti derivanti da tale abitudine, ad eccezione degli occhiali indossati dalle donne (intendendo tamen ki li fimini poczano andari comu vulgariter si dichi cum li ochali). Lo sfoggio di eleganza che si creava in questa circostanza sia per le vesti lussuose sia per i cappelli ricchi di gemme e di piume posti sopra gli occhiali spinse il commissario Emanuele, al fine di evitare uno sconsiderato dispendio di denaro in un momento così delicato come quello del post-terremoto del 1693, ad emanare il suddetto bando, che venne riproposto annualmente almeno fino al 1731. La scomparsa degli occhiali, di cui in seguito non si trova più alcun cenno, non comportò tuttavia il venir meno del travestimento da parte delle donne che al loro posto adoperarono un nuovo indumento diffusosi dopo la metà del Seicento, un manto nero che copriva per intero la persona e che in tale occasione era sistemato in modo tale da far intravedere solo un occhio. |
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5 1706 -1707, Catania S. AGATHA Disegno ad inchiostro, mm. 114, su carta di mm. 301 x 202.
AS CT, Archivio del Distretto notarile di Catania, I versamento, notaio N. Coltraro di Catania, anno 1706 -1707, vol. 2772, c.1 r (AMI). |
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6 1753 maggio 12, Catania Frontespizio del diploma di laurea in utroque iure di Benedetto Lombardo e Lucchesi decorato con lo stemma di Catania e sormontato da due tondi in cui sono raffigurate l'Immacolata Concezione, patrona della Sicilia, e sant'Agata, patrona di Catania.
AS CT, Archivio Paternò di Raddusa, perg. n. 21 (AMI). |
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7 1833 gennaio 31, Catania Programma per la festa di S. Agata. Dal programma si evince che la processione con il busto reliquario si svolgeva soltanto il 4 febbraio e che il 5 febbraio il Sacro Corpo era esposto alla pubblica venerazione. Alle cerimonie religiose si aggiungevano i festeggiamenti civili: le corse dei cavalli (o barbari) che si tenevano nell'odierna via Vittorio Emanuele.
AS CT, Intendenza borbonica di Catania, b. 3331 (AMI). |
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8 1843, Catania Inno all'Augusta Gloriosa Vergine Protomartire Siciliana S. Agata Pel Trionfo del dì 4 Febbraio 1843. Il testo è di Padre Vincenzo Bondice dell'Ordine dei Minimi di S. Francesco di Paola. AS CT, Intendenza borbonica di Catania, b. 3983 (AMI). |
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9 1860 gennaio 24, Catania Autorizzazione della Real Segreteria di Stato, su proposta del patrizio Giovanni Marano, di elevare il fondo di 450 ducati stabilito per la celebrazione della festa di Sant' Agata in febbraio d'altrettanta somma, attingendo al fondo per le spese impreviste.
AS CT, Prefettura serie I, el. 1 bis, b. 130 (CDP).
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10 1863 gennaio 17, Catania Deliberazione della Giunta municipale di Catania riguardante la somma di lire 510 da prelevare dal fondo imprevisti per corrispondere lire 127,50 alla compagnia dei cantanti in aggiunta al compenso già previsto nel bilancio del corrente anno; mentre la restante somma di lire 382,50 saranno impiegate per un supplimento alla spesa occorrente per un altro fuoco d'artificio da eseguirsi la sera del 3 del prossimo febbraro.
AS CT, Prefettura serie I, el. 1 bis, b. 130 (CDP). |
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11 1863 novembre 6, Catania Delibera della Giunta Municipale di Catania riguardante lavori di riparazioni ed altro nel Fergolo della nostra Concittadina S. Agata per la somma di lire 4336.53 da eseguirsi entro il 20 gennaio 1864, pena una multa di lire 1000 in caso inadempimento lavori.
AS CT, Prefettura serie I, el. 1 bis, b. 130 (CDP). |
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12 1864 gennaio 23, Catania Programma stampato per la festa della promartire catanese S. Agata Patrona della città di Catania. La Giunta municipale riporta lo svolgimento delle varie manifestazioni religiose e non che accompagnano il giro della Santa all'interno della città.
AS CT, Prefettura serie I, el. 1 bis, b. 339 (CDP). |
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13 1864 luglio 17, Catania Deliberazione emessa dal Consiglio comunale di Catania riguardante l'incremento della somma prevista nel bilancio dell'anno corrente per la costruzione di un novello Carro Trionfale per la festa di S. Agata nello imminente Agosto, quale Carro servirà non solo pel corrente anno ma si pure per altre quattro.
AS CT, Prefettura serie I, el. 1 bis, b. 130 (CDP). |
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14 1865 febbraio 1, Catania Avviso a stampa in cui la Giunta municipale annuncia la sospensione temporanea della festa della Concittadina e Patrona S. Agata a causa dell'eruzione dell'Etna che minaccia d'invadere i Comuni di Mascali e Piedimonte.
AS CT, Prefettura serie I, el. 1 bis, b. 130 (CDP). |
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15 1865 novembre 12, Catania Delibera della Giunta municipale di Catania riguardante l'acquisto, da parte del signor Nicolò Calambro su incarico dell'assessore delegato al casermaggio, di n° 4.000 Lumiere di Creta per la somma di lire centotrentasei per l'illuminazione della festività di S. Agata in Agosto ultimo.
AS CT, Prefettura serie I, el. 1 bis, b. 130 (CDP). |
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16 1870 gennaio 16, Catania “Programma per la Festa della Gloriosa Vergine Protomartire Catanese S. Agata”, che si svolgerà dal 31 gennaio al 5 febbraio, reso noto nei dettagli alla cittadinanza dal sindaco Marchese di Casalotto. In particolare, il programma prevede il sorteggio “di N. 4 legati di maritaggio di L. 114 per uno in favore delle donzelle orfane e povere della Città” e “di N. 7 legati di 50 Lire per uno in sussidio delle famiglie povere dei coscritti catanesi in servizio”.
AS CT, Questura di Catania, el. 3, b. n. 228 (MNV). |
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17 1872 febbraio 1, Catania Ordinanza a stampa del Municipio di Catania in cui si dispone di regolamentare il corso delle carrozze durante il “giro della Santa” nei giorni 3, 4 e 5 febbraio. In particolare, “La mattina del 4 detto mese la passeggiata suddetta sarà sospesa dalla Piazza Stesicorea sino alla Villa Bellini, dal momento che la Santa uscirà dalla chiesa del Carmine”.
AS CT, Questura di Catania, el. 3, b. n. 228 (MNV). |
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18 1874 gennaio 13, Catania Avviso a stampa del questore della città e del Circondario di Catania Sborni con cui si comunica alla cittadinanza che, in occasione delle feste di S. Agata, sarà concesso in via eccezionale e, con le dovute cautele, “a garanzia della sicurezza pubblica”, “lo sparo delle petriere alla scogliera del Molo, delle moschetterie e razze con bombe in aria”, nei luoghi e tempi stabiliti dall’amministrazione comunale.
AS CT, Questura di Catania, el. 3, b. n. 228 (MNV). |
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19 1874 gennaio 16, Catania “Notamento dei fuochi per la Festa di S. Agata in Febbraro 1874”, dove viene elencata la diversa tipologia dei fuochi (bombe o moschetti), dal 30 gennaio al 5 febbraio. AS CT, Questura di Catania, el. 3, b. n. 228 (MNV). |
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20 1874 gennaio 16, Catania Richiesta di Salvatore Caudullo, “Artificiante di fuoco”, al sindaco di Catania per ottenere il permesso “per la festività della gloriosa Santagata”, “di potere sparare nelle partiti; cioè piano di Campanaro, piano di S. Filippo, piano portaaci, piano di S. Agata le sciare, piano di S. Francesco, piano Benedettini, piano castello, e piano di S. Vito”.
AS CT, Questura di Catania, el. 3, b. n. 228 (MNV). |
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21 1878 febbraio 8, Catania Avviso del sindaco di Catania con cui si comunica che, in seguito alla morte di papa Pio IX, sono annullati i festeggiamenti in onore di sant'Agata previsti nel programma pubblicato il 1° febbraio 1878.
AS CT, Questura di Catania, el. 4, b. 39 (AMI). |
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22 1898 luglio 30, Catania Programma delle feste estive di sant’Agata. Le feste duravano cinque giorni: ai festeggiamenti religiosi (processione del velo di sant'Agata, il quarto giorno, Messa Pontificale e processione del busto reliquario, il quinto giorno) si alternano numerosi festeggiamenti civili (corse dei cavalli, regate in mare, una gara di nuoto, alberi della cuccagna, corso di gala cioè una passeggiata in pompa magna su carrozze di lusso, concerti musicali, rappresentazioni del dialogo “Giuditta” di Giovanni Pacini e fuochi di artificio, che vengono decritti analiticamente). AS CT, Questura di Catania, el.12, b. 48, fasc.33 (AMI). |
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23 1892, Palermo "Le antiche oreficerie del Duomo di Catania. La statua, lo scrigno e la bara di S. Agata. Cenni storico - critici" di Carmelo Sciuto Patti, 1892, Tipografia dello Statuto, Palermo.
AS CT, Prefettura serie I, el. 38, b. n. 18 ex, fasc. n. 8 (MNV). |
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24 e 25 1928, Catania Programma del Comune di Catania della “Festa di Sant’Agata” nell’anno 1928.
AS CT, Prefettura Gabinetto (Parte II), b. n. 236, ex 206, fasc. n. 1 (MNV). |
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26 1963 gennaio 22, Catania “I solenni festeggiamenti agatini. Il cardinale Larraona celebrerà il pontificale in onore della Patrona. Il porporato giungerà in aereo il 2 febbraio e nei giorni seguenti presenzierà alla ricognizione della testa della vergine catanese - Scelba, D’Angelo, Magrì, Terranova e numerosissimi vescovi assisteranno alle imponenti celebrazioni...”. “Il busto reliquario di S. Agata, spoglio di tutte le gemme, è stato sottoposto dal prof. Nicolosi (nella foto) e dagli orefici Longobardo e Pennisi a ripulitura: era ricoperto da una patina di fumo nero. Anche il tesoro è stato sottoposto a revisione”. Articolo pubblicato dal quotidiano “La Sicilia” sul programma dei festeggiamenti in onore della Patrona di Catania dal 27 gennaio al 12 febbraio 1963, ed, in particolare, sulla partecipazione di importanti cariche pubbliche ed ecclesiastiche. All’articolo è allegata la foto che ritrae gli orefici Longobardo e Pennisi mentre sono intenti al delicato lavoro di pulitura “e al restauro della corona e delle preziosissime gemme che adornano il busto di S. Agata”.
AS CT, Prefettura versamento 1998, b. n. 577 (MNV).
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